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Dal vello alla tela, in dieci giorni

La seconda edizione della Scuola Estiva di Lavorazione delle Lane Locali si è conclusa il 7 agosto nel migliore dei modi: con un ottimo pranzo all’Agriturismo La Porta dei Parchi seguito da una ricca conversazione con Nunzio Marcelli e Manuela Cozzi, due illuminati imprenditori agricoli che han dedicato la vita alla pastorizia.

E’ stata una degna conclusione per dieci giornate di lavoro, incontri e scoperte in terra d’Abruzzo. A Navelli vive ed opera Rosa Rossi, instancabile anima di Racconti Artigiani: a lei dobbiamo il contatto con Cooperativa Oro Rosso, che gestisce l’ex Convento di Sant’Antonio a Civitaretenga, una frazione di Navelli.

L’edizione 2021 della Scuola Estiva si è quindi svolta nel magnifico chiostro dell’Ostello sul tratturo sede dei laboratori assieme ad un ampio e fresco salone. La struttura dispone anche di una ventina di posti letto in comode stanze doppie o triple ed al piano superiore ha spazi comuni per consumare i pasti, per concludere: siamo uscite raramente all’esterno e non ne abbiamo sentito l’esigenza.

Si è iniziato giovedì pomeriggio dal lavaggio: un vello di lana sucida è stato immerso in un ampio catino per essere lavato e preparato per la filatura nel giorni successivi. Venerdì sono stati avviati i corsi, prima di tutto la filatura seguita dalla tintura naturale, la tessitura ed il feltro.

Chi eravamo? Innanzitutto le dodici iscritte, giunte in Abruzzo dalle regioni limitrofe ma anche da Salerno e da Udine; a questi si aggiungeva un entusiasta e infaticabile bambino di nove anni, figlio di una delle partecipanti. Poi le insegnanti: Annalisa De Luca, organizzatrice ed insegnante di filatura; Laura Dell’Erba, esperta tintora e pratica in filatura, insegnante di entrambe le tecniche; Cristiana Di Nardo, feltraia e capace insegnante, felice di incontrarci nel suo Abruzzo ed Eva Basile, ad insegnare l’abc della tessitura. Paolo Uliana ha portato la macchina fotografica per documentare le varie giornate, Tania e Manuela ci hanno nutrite con ottime preparazioni vegetariane.

Dopo la mordenzatura di matasse di lana pettinata abruzzese e di lana filata nei giorni precedenti, Laura ha creato i bagni per ottenere vibranti toni del blu, del rosso e del giallo dall’indaco, dalla robbia e dalla reseda, per un primo gruppo di principianti. Il secondo gruppo, formato da persone con esperienza, ha sperimentato sovratinture ed effetti decorativi. 

Laura ci ha anche guidate in una passeggiata botanica lungo il sentiero che conduce alla chiesta di San Pietro ad Oratorium, ai piedi di Capestrano, dove abbiamo potuto vedere molte piante con proprietà tintorie nel loro habitat naturale.

Siamo passate alla tessitura, usando sei telai a pettine liccio nel gruppo dei principianti a cui si è aggiunto un telaio a 4 licci.
Appreso rapidamente a fare l’ordito ed avviare la tela e le sue principali varianti, ciascuno ha deciso di creare un oggetto: chi una sciarpa, chi un complemento d’arredo.

Le lane da tessere erano rigorosamente italiane, provenienti da molti diversi fornitori ai quali erano state acquistate per l’occasione delle piccole partite di filato.

Nel pomeriggio di sabato siamo andati in visita a Santo Stefano di Sessanio e ci siamo intrattenute nella bottega di Valeria Gallese. Molte hanno acquistato matasse gregge e tinte di Aquilana, da tessere nei giorni successivi, assieme alle lane tinte durante il corso.

E’ arrivato poi il momento di cimentarsi con l’infeltrimento della lana: la rustica lana Bergschaf dell’Alto Adige è stata lavorata in piccoli arazzi, sfere, bottoni e contenitori.

Saputo che al mattino del 5 agosto a Campo Imperatore si sarebbe svolta la Rassegna annuale delle greggi, abbiamo modificato il programma per esserne spettatori: Valeria Gallese ci aveva assicurato che si tratta di un evento emozionante. L’aspettativa non è andata delusa, ci siamo scatenate a fotografare e filmare le tante pecore e capre di razze diverse ed abbiamo sopportato di buon grado il vento gelido.
I grandi cani abruzzesi sorvegliavano attenti i propri greggi, anche quando parevano sonnacchiosi.

Un’altra visita interessante è stata quella al laboratorio Terra Italica a Navelli, dove due biologi ricercatori hanno avviato prima studi sulle proprietà nutrizionali e coloranti delle piante locali e poi sulla produzione di olii e saponi naturali. Si è parlato di microbiota e di come la cura della pelle sia funzionale al mantenimento della salute.

Nel pomeriggio di giovedì è arrivata Assunta Perilli per insegnarci come si fanno i materassi al modo tradizionale. Un chilo e mezzo di lana grossolana, lavata e passata alla “lupa” dal lanificio Giannini, è stata compattata in ciascuna delle dodici federe portate da altrettante allieve. Si è poi cucito con grossi aghi, fra molte risate.

La Scuola volgeva al termine, l’indomani Claudia Comar ci ha aggiornate sulle più recenti iniziative sul tema laniero e le prime partecipanti hanno iniziato a rientrare a casa: si sono organizzate le auto, in modo da non lasciare nessuna a piedi e fra molte foto e qualche lacrimuccia sono iniziati i saluti, con la promessa di restare in contatto e di rivedersi presto!

Da parte mia sono tornata a casa piena di stimoli e voglia di fare: ho acquistato diverse matasse da tessere e forse anche da tingere e la chat avviata prima dell’inizio della Scuola continua a segnalare nuove notifiche!

Feltro, filatura, lana italiana, lana locale, Lana naturale, tessitura, tintura naturale

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