Una grande perdita
Vogliamo pensare Paola Besana mentre sorride, con in testa uno dei suoi cappelli.
La mente corre ad un’edizione di almeno quindici anni fa, quando a Leumann girava fra i tavoli della mostra-mercato fiera del suo ultimo acquisto: un copricapo in feltro dalla foggia buffa e vistosa. Era spiritosa e vivace, una personalità trascinante.
Designer, artista tessile e insegnante, è una delle figure fondamentali nel nostro mondo tessile.
Aveva studiato la tessitura in Usa ed in Scandinavia abbeverandosi all’insegnamento della Bauhaus, in seguito ha lavorato e studiato con figure fondamentali quali Jack Lenor Larsen ed Ann Sutton: aveva uno sguardo metropolitano e cosmopolita, aperto, curioso.
Nata nel 1935 ha animato una stagione fortunatissima, quella del secondo dopoguerra, piena di stimoli ed occasioni.
Assieme alle socie Lalla Ranza e Paola Bonfante ha disegnato e realizzato allestimenti per il teatro e la cantieristica.
La sua ricerca nella tridimensionalità e della qualità scultoree della tessitura l’ha portata a creare opere che la collocano fra i maestri della Fiber Art nella scena internazionale.
Ci auguriamo che la sua eredità sia curata dall’Associazione Studio Paola Besana, ente da lei fondato e voluto: l’ampia biblioteca è un bene prezioso.