Ho lavorato nel settore pubblico: Sanità e Servizi Socio sanitari e sono in pensione da maggio 2011, tesso dal 2000 ed ho seguito corsi di tessitura con Sabrina Pandin e Paola Besana, di arazzo con Wanda Casaril e Patrizia Polese, di feltro con Eva Basile, Ruth Baumer, Seraina Rizzardini, Cristiana Di Nardo. Sono membro del direttivo del Coordinamento Tessitori e faccio parte della redazione nella rivista TessereAmano
Partecipo al Gruppo per la tessitura a mano di Bassano.
Dal 17 Maggio 2012 al 26 Agosto 2012 si svolge a Silkeborg in Danimarca una mostra triennale internazionale con la partecipazione di 38 artisti provenienti da 14 paesi europei, che presentano 51 arazzi contemporanei. Per l’Italia è stata selezionata un’opera di Federica Luzzi.
Artapestry3 è una mostra itinerante in Finlandia, Svezia e Francia ed è organizzata da ETF European Tapestry Forum un’organizzazione pan-europea di nove artisti tessitori dell’arazzo fondata nel 2001. ETF cerca di incoraggiare il continuo sviluppo dell’arte dell’arazzo in Europa come forma d’arte e di ricerca e fornisce una piattaforma d’incontro per tutti gli artisti che lavorano in questo ambito. Intende riunire gli artisti tessitori dell’arazzo al fine di collaborare e cooperare insieme, sinergicamente in un costante scambio di idee.
La mostra è aperta presso il KunstCentret Silkeborg Bad nei giorni da Martedì a Domenica dalle 10.00 alle 17.00.
E-mail: reception@silkeborgbad.dk www.silkeborgbad.dk
Federica Luzzi ci scrive: Il 13 Aprile 2012 presso il Museo Janina Monuke Marks di Kedainiai in Lituania è stata inaugurata la mostra internazionale di arte tessile contemporanea “Small Size Works – Fiber Art from Asia and Europe”. L’intenzione delle due curatrici e artiste: Kakuko Ishii e Emy Piret è quella di dare un’ampia visione di ciò che concerne la Fiber Art Internazionale. Sono stati selezionati ed invitati 90 artisti provenienti da due diversi continenti: dall’Asia (Corea del Sud, Giappone, Indonesia, Malesia) e dall’Europa (Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Svizzera ed Ungheria). Artisti che usano fibre e tessili di varia origine, animale o vegetale come la carta oppure sintetiche e che impiegano tecniche non solo tradizionali ma contemporanee e innovative.
La mostra Diana Vreeland After Diana Vreeland, curata da Judith Clark e Maria Luisa Frisa, è la prima grande mostra – dopo la retrospettiva curata da Richard Martin e Harold Koda nel 1993 al Metropolitan – che riflette sulla complessità del lavoro della Vreeland, individuando gli elementi della sua grammatica. In questa direzione il titolo sta ad indicare la necessità oggi di decontestualizzare i pezzi che compongono la sua caleidoscopica carriera per riconnetterli in una nuova lettura interpretativa. La mostra cerca di restituire il magnifico incedere con cui la Vreeland ha attraversato la moda del Novecento prima negli anni di “Harper’s Bazaar” e “Vogue” poi nel suo ruolo di special consultant per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York: non solo un percorso
Federica Luzzi espone a Roma presso la Galleria Arti e Pensieri sculture appartenenti al ciclo Black Shell, avviato nel 2001.
L’Artista ha cominciato la sua attività scolpendo elementi in legno di tiglio, noce, pero; poi si è occupata di tessitura intrecciando fibre vegetali al telaio verticale, per associare infine elementi di legno scolpito e levigato alla tessitura.
Tutto il procedimento operativo dell’artista possiede un significato ecologico: a cominciare dalla fascinazione subita da parte dei semi e dei baccelli delle piante: minuscole e affascinanti meraviglie della natura.
Sculture come involucro; sculture addirittura come vestiti che l’artista indossa, e che, più che alla nostra, riescono congeniali ed eloquenti alla cultura orientale.
Presso il Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume dal 14 Gennaio al 13 Marzo 2012 è allestita una mostra personale di Teodolinda Caorlin.
L’ artista veneziana espone le sue opere recenti fra cui spicca Animula vagula blandula, una nuova istallazione composta da otto arazzi di grandi dimensioni in cui sono rappresentati al femminile, secondo il particolare stile esecutivo dell’artista (ad intrecci a tela e gobeline su ordito libero) i sette “vizi” per eccellenza: Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia cui si aggiunge la Paura, quasi come loro inevitabile conseguenza.
Fino al 29 febbraio continua, in contemporanea, la mostra: L’eleganza in Esilio – tra moda e costume il tempo di Djagilev , una rassegna di vestiti, costumi ed accessori di scena di importanti balletti ed opere russe, realizzati da sarti russi emigrati a Parigi ed in altre importanti città europee ed americane negli anni venti del secolo scorso.
Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume a Venezia S.Croce 1992
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