Black Shell sculture di Federica Luzzi
Federica Luzzi espone a Roma presso la Galleria Arti e Pensieri sculture appartenenti al ciclo Black Shell, avviato nel 2001.
L’Artista ha cominciato la sua attività scolpendo elementi in legno di tiglio, noce, pero; poi si è occupata di tessitura intrecciando fibre vegetali al telaio verticale, per associare infine elementi di legno scolpito e levigato alla tessitura.
Tutto il procedimento operativo dell’artista possiede un significato ecologico: a cominciare dalla fascinazione subita da parte dei semi e dei baccelli delle piante: minuscole e affascinanti meraviglie della natura.
Sculture come involucro; sculture addirittura come vestiti che l’artista indossa, e che, più che alla nostra, riescono congeniali ed eloquenti alla cultura orientale.
Anche il sistematico ricorso al monocromo nero riveste molteplici valenze: ha un significato “tecnico” in quanto accentua il valore plastico e di texture di superficie delle opere, ma rimanda pure alla fase iniziale del processo alchemico e alla Terra madre perennemente fertile, senza dimenticare che se in Occidente il nero è il colore del lutto, tale associazione non è univoca, in quanto, nelle culture orientali, questo significato è affidato alla cromia antitetica, il bianco. (dalla prefazione di Carlo Fabrizio Carli).
Black Shell sculture di Federica Luzzi presso Galleria Arti e Pensieri Via Ostilia 3A Roma dall’8 marzo al 31 marzo 2012. Apertura da Giovedì a Sabato dalle 16.00 alle 20.00 Inaugurazione 8 Marzo alle ore 18.00 cell. 3396100856 e-mail: artepensieriroma@libero.it (per appuntamenti fuori orario)
Daniel V. Kevorkian
Bravo Gianpaolo!
Il tuo brevissimo soggiorno romano arricchisce anche noi! Grazie
Eva Basile
Sono riuscita a vedere la mostra uno degli ultimi giorni dell’esposizione, prima che Balck Shell partisse per un lungo tour di esposizioni in Nord Europa in occasione di ArtTapestry3. L’opera di Federica è l’unica selezionata dall’Italia. http://www.tapestry.dk/application.html
Val sempre la pena vedere un lavoro tessile dal vero: nessuna foto restituisce il riflesso delle luci sulle superfici intrecciate, la granulosità, lucentezza, opacità dei materiali.
Le opere di Federica inoltre nascono dal gesto dello scultore, non sono mai piatte, vivono nella terza dimensione. Dieci anni di studio le hanno dato la maestria di ottenere le forme che progetta grazie solo alla tecnica d’intreccio, aggiungendo e togliendo fili d’ordito, giocando con la flessibilità o rigidità dei materiali.
Tutto è eseguito al telaio verticale, sottraendo ogni tentazione decorativa alla purezza della sua ispirazione. Solo neri, bianchi, o, in un caso, rosso, in magnifiche opere monocrome.
In galleria oltre all’artista ho incontrato allieve e colleghe di Federica, un piccolo ma vivace cenacolo di creatività e dedizione ad un’arte difficile e importante.