Remanso – dieci prospettive sulla Fiber Art
Il 9 Ottobre 2022 si è aperta a Roma nell’Ex Cartiera Latina a via Appia Antica 42, la Mostra“ Reflections on Fiber Art Remanso” che sarà aperta ogni giorno dalle 9.30 alle16.30 sino al 22 Ottobre.
Questa interessante mostra è stata curata dalla pittrice argentina Maria Constanza Villareal con la collaborazione di Vittorio Beltrami.
In esposizione vi sono dieci artisti nazionali ed internazionali che vivono a Roma e che lavorano con la fibra raccontando ed interpretando le mille sfaccettature della manipolazione e sperimentazione della Fiber Art, spingendosi a superare i limiti materiali utilizzati, ognuno con il proprio stile personale ed unico.
La collettiva di arte contemporanea Remanso è ispirata a quel particolare momento di sospensione come quello del fiume che rallenta e invita alla contemplazione ,all’incontro, alla riflessione. Il fiume è l’Almone che nasce dal Monte Cavo e attraversa la cartiera rallentando per diventare agente di trasformazione di materia.
Tra gli artisti la giapponese Sahoko Takahashi, tesse nastri di carta, saturi delle sue immagini familiari, per rivelare il mistero e la natura circolare della vita, morte e rinascita.
Olga Teksheva, russa, in “Tesori nascosti” utilizzando fili sospesi e colorati ci riporta alla sua infanzia incapsulando oggetti ed esperienze di vita.
La tedesca Marina Buening con i suoi lavori in porcellana, dove incorpora carta e stoffa, ci ricorda la bellezza e la fragilità del nostro ambiente devastato dalla guerra in Ucraina. Il tema della fragilità è anche nell’opera fotografica di Claudio Orlandi: tessuti simili alla pelle ricoprono i ghiacciai per impedirne lo scioglimento.
La cubana Anita Guerra costruisce un’istallazione multistrato che intreccia un paesaggio realistico del presente con un ricamo a tema mitologico con l’effetto di un continuum dinamico dello spazio temporale.
Emanuela Mastria con “Angelica” personaggio dell’”Orlando furioso” crea un paesaggio immaginario con elementi di carta fatta a mano dove è riprodotta la pianta di capelvenere che cresce vicino ai corsi d’acqua. I versi d’Ariosto composti in linee ondulate, raffigurano le acque di un ruscello.
Roberto Mannino esplora i fenomeni che si verificano durante la trasformazione della fibra di cellulosa, per ridefinire i confini e i comportamenti creativi della carta fatta a mano. Questa attenzione alla manipolazione materica è presente anche nel dittico del salentino Pasquale Nero Galante, olio su tela, dove emerge uno stato d’animo inquieto rappresentato da un luogo dove il camminare diventa incerto.
I disegni a matita su carta modellata della scozzese Carolyn Angus, posti vicino alle finestre, dialogano con il paesaggio al di fuori di esse.
Ed in fine la curatrice Constanza Villarreal ci presenta “Acqua Dolce”, realizzato su tessuti di recupero.
In conclusione: è una mostra molto interessante ed un luogo magico, che caldamente vi consiglio di visitare!