L’equilibrio asincrono

E’ questo il titolo della mostra sugli arazzi di Jagoda Buic’ tenutasi al Maxxi a Roma dal 19 settembre fino al primo ottobre 2017.
Girando per l’Italia per mostre, concorsi e corsi ho rischiato di perderla, e sono contenta di non averlo fatto, perché è stata per me una rivelazione.
Ritrovarsi da sola, nell’orario di apertura del museo, a girare nell’enorme salone a lei dedicato,devo dire è stata una forte emozione.
La luce è soffusa, le opere gigantesche,scure, nere, quasi incatramate, poche rosse, bianche. L’effetto è scenografico
Nuvola nera è l’opera centrale verso cui gravitano le altre istallazioni. Lo spazio è ora contenuto ,ora moltiplicato da forme che si modulano e si sviluppano flessibili. Sono forme tessute con ogni sorta di fili che ricordano i cordami usati dai pescatori della costiera dalmata per le loro reti .
L’artista è nata a Spalato ed ha avuto una formazione cosmopolita che l’ha portata a dare un contributo forte nel campo dell’arte dove la tradizione è conservata ma anche superata. In lei è assente il folclore, non si parla di arte applicata, il suo è arazzo contemporaneo lontano dalla copia dei cartoni degli arazzi del ‘900.
In questa mostra attaccate alle pareti vi sono anche opere di carta e l’artista dice: “…la carta e la sua flessibilità sono forse il materiale più adeguato sul quale possiamo rapidamente e immediatamente imprimere la parte spirituale di noi stessi…”
E’ attraverso la carta che in Lampedusa, Vortice e Migrazioni evoca dolorosi avvenimenti con l’uso di qualche simbolo, come una mano protesa, un’ala azzurra di gabbiano, uno squarcio rosso come sangue, tutto racchiuso e risucchiato in un mare in movimento che non ti dà scampo.
Una Mostra eccezionale di una grande Artista.
Commenti (1)
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Grazie Letizia,
non ho fatto in tempo a vederla, almeno mi godo queste belle immagini ed il tuo commento appassionato!