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Homo Faber 2024 – la visita

Il sotto titolo di questa nuova esposizione: The journey of life (Il viaggio della vita) presso la Fondazione Cini a Venezia nell’Isola di San Giorgio, richiama la volontà dei due direttori artistici: Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini di raccogliere le opere esposte in un metaforico viaggio con dieci tappe indicate nella mappa sintetica a disposizione dei visitatori all’ingresso.
La prima tappa è quella della nascita, nel chiostro, sotto il colonnato, sono stati appesi tutto intorno dei pannelli che richiamano il gioco dell’oca. Le oche raffigurate rappresentano (forse) una vita fortunata mentre le mappe gli eventi sfortunati.

Nella stanza successiva l’infanzia è descritta da due grandi arazzi con i giochi dei bambini mentre sui tavoli vi sono altri giochi per i piccoli ma anche adatti ad adulti, realizzati in diversi materiali.

La terza stanza, quella che era il refettorio dell’ex convento, è sicuramente quella con il maggior impatto visivo, dominata sullo sfondo da una riproduzione del quadro di Veronese: “Le nozze di Cana”. Un  tavolo con un piano di specchi, lungo tutta la sala, è ricoperto da oggetti che rimandano alla consumazione di cibo e bevande ma che vogliono farci ricordare gli eventi trascorsi: il titolo è celebrazione.

La quarta tappa, il cui titolo è Eredità, ci riporta al rapporto fra le generazioni degli artigiani esemplificato da opere realizzate appunto da padri e figli. Una luce soffusa ci permette di cogliere, negli oggetti le differenze e l’evoluzione delle tecniche e dei soggetti.

Guardando in alto alcuni video mostrano gli artigiani al lavoro, mentre lungo le pareti, in basso, delle foto descrivono i lavori di ripristino degli edifici deteriorati della Fondazione Cini a San Giorgio.

A metà percorso due stanze sono dedicate all’amore nei due aspetti del corteggiamento e dell’unione.
Nella prima i fiori sono lo strumento preferito e sono realizzati in diversi materiali da quelli più preziosi come i gioielli a quelli più semplici come vetro e carta.

Van Cleef & Arpels Francia

Nella seconda stanza sono presenti oggetti di vita comune di una coppia ma, nel fondo, domina un grande tappeto realizzato da Faig Ahmed dell’Azerbaijan in cui l’unione fisica della coppia è descritta su entrambi i lati.

Si arriva alla sesta tappa, quella dedicata ai viaggi veri e propri, introdotti da grandi mappamondi e da altre piante topografiche oltre a strumenti che richiamano il tema dell’orientamento nella navigazione per mare.

Da questo punto in poi ci si immerge nel parco dell’Isola e si arriva alla settima stanza quella dedicata alla natura con oggetti che rappresentano creature terrestri o acquatiche ma anche paesaggi.

Jessica Switzer Green US

In un percorso dedicato alla vita non poteva mancare il tema onirico dei sogni, ambientato nell’ex piscina di San Giorgio. Dopo più di trent’anni dall’ultimo utilizzo per tale funzione, è stata ora riempita nuovamente d’acqua ove si rispecchiano decine di manichini rivestiti dallo stesso abito ma con un colore che sfuma in tonalità diverse.

L’effetto è straniante mentre alle pareti si possono ammirare centinaia di maschere moderne diversissime fra loro per i materiali utilizzati e per le raffigurazioni scelte 

La penultima stanza è dedicata ai dialoghi con opere in cui per la loro realizzazione vi è stata la collaborazione fra più artigiani o la supervisione di designer.

L’ultima stanza ci porta nell’oltre vita. Un grande lavoro di Grayson Perry UK  all’ingresso stupisce per l’incredibile sequenza di immagini che vi sono concentrate.

Lungo le diverse stanze sono presenti dei piccoli spazi in cui artigiani mostrano gli strumenti del loro lavoro ed opere in corso di esecuzione. Sono in particolare presenti prestigiose case di orologi svizzeri e gioielli fra cui quella di Cartier in cui si può ammirare il passaggio dal disegno all’opera finita.
In questo viaggio i dolori e gli affanni che ci colpiscono sia personalmente che attraverso i media non trovano posto.
E’ un po’ un lungo sogno che permette di ammirare opere vere e splendide realizzate da artigiani di molte nazioni del mondo.

L’organizzazione è molto curata con la presenza in ogni stanza di persone, contraddistinte da una lunga camicia azzurra, disponibili a fornire informazioni specifiche relative alla stanza ed agli oggetti contenuti. Lungo il percorso altre persone con una lunga camicia rosa aiutano ad orientarsi e favoriscono lo scorrere dei visitatori.
La prenotazione è obbligatoria e avviene on line nel sito: https://www.homofaber.com 

Sono utili almeno tre ore per una visita. La chiusura è alle 19.00.
L’isola di San Giorgio si raggiunge con il vaporetto della linea 2 in partenza da Piazzale Roma o con una navetta gratuita da San Marco San Zaccaria.

Homo Faber 2024 The journey of Life  1-30 Settembre 

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