Due giornate a Prato e dintorni

E’ stata vivace la nostra assemblea, dopo anni di votazioni unanimi. Finalmente: è un segnale di vitalità!

Ma iniziamo con ordine: come prima cosa dobbiamo ringraziare Fabio Giusti che ci ha aperto il suo mondo, il mondo della ricerca e delle lavorazioni su scala industriale in campo tessile. Un mondo fatto di intuizioni, investimenti e tanto studio.

Come prima tappa ci siamo trovati venerdì pomeriggio in un piccolo gruppo di sette persone di fronte al Museo del Tessuto di Prato. In modo estemporaneo Fabio ha contattato Daniela Degli Innocenti, storica del tessuto e curatrice delle collezioni museali, a guidarci in una visita alle sale, durante la quale ci ha spiegato l’evoluzione del gusto e della creazione tessile/moda dal XVIII al XX secolo, traendo esempi dalla mostra allestita al piano terreno.
Abbiamo poi conosciuto le vicende di Francesco Datini e l’evolversi nei secoli delle attività economiche del distretto.  

L’assemblea si è svolta sabato, al Victory caffè, il bel locale di Fabio: assieme a dei soci ha rilevato una ex fabbrica trasformandola in un inedito e curato “bar museo”. Una sala è stata attrezzata appositamente per la nostra riunione. Eravamo parecchi, una buona quarantina di persone.

Alle 10, come stabilito, siamo andati tutti in visita da Goritex, un’azienda che si occupa di selezione di capi di maglieria usati da trasformare in lana rigenerata. Al nostro ingresso ci hanno accolto mucchi di ritagli e capi divisi per colore, mentre nel capannone attiguo erano impilate centinaia di balle ordinate e divise per colore e finezza. Etichette, bottoni, eventuali cerniere o fodere, vengono scartati e, se possibile, utilizzati per riempimenti in edilizia. Decine di bottoni erano incastrati nelle fessure del pavimento. In molti si sono divertiti a fotografarli mentre la figlia di una socia è andata a caccia di tesori: qualche perlina e bottoni particolarmente ricchi.

L’intero ciclo è stato spiegato ed è stata avviata la macchina cardatrice che produce il “feltrino”: così a Prato viene chiamata la falda cardata di lana rigenerata. Un processo interessante e sconcertante: fra i mucchi abbiamo riconosciuto splendidi maglioni irlandesi in ottime condizioni, copertine, scialli intrecciati a mano, tanto che qualcuna di noi ha chiesto, ed ottenuto, il permesso di prenderne uno.

Siamo rientrati, come da programma, per una visita al Victory caffè, il locale di Fabio. Per l’occasione è stato avviato il rumorosissimo telaio meccanico Nebbiolo, un reperto da archeologia industriale, che si trova nell’ampio salone, assieme ad alcuni telai a mano e altri macchinari.
Successivamente Fabio ci ha mostrato diversi capi realizzati nella sua attività professionale, tinture particolari su rocca e matassa messe a punto modificando macchinari in cerca di effetti inediti, feltratura agugliata su capo e su tessuti finissimi. Un mix vorticoso di alta tecnologia, artigianalità e molta immaginazione.

Arrivata l’ora del pranzo ci siamo seduti attorno ad una tavola enorme, conversando piacevolmente, tanto da dimenticare quasi che alle 14.45 avevamo appuntamento con la riunione su Zoom con i soci, per l’assemblea.

Qualche difficoltà con microfoni e rimbombi non hanno impedito la partecipazione di 14 persone a distanza, la cui voce abbiamo sentito chiaramente durante la discussione.  Dopo aver ricordato le attività svolte dal Coordinamento nel 2022 e introdotto quelle in programma per questo anno, abbiamo affrontato due argomenti all’ordine del giorno sui quali abbiamo chiesto un confronto con i soci.

Molto vivace è stata la discussione sull’ipotesi di aumentare la quota annuale: qualcuno proponeva di alzarla in modo da adeguarla al costo della vita, qualcuno aveva proposto di abbassarla, in modo da favorire chi si iscrive per prender parte ad una iniziativa solamente: Feltrosa, Scuola di Lavorazione Lane o didattica a distanza. 
Le spese generali e di produzione della nostra rivista non permettono di abbassare la quota in modo significativo. Si è parlato della possibilità di scorporare il ricevimento della rivista in forma cartacea, si è ricordato che per statuto tutti i soci devono godere delle stesse condizioni e servizi, ovvero che non sono ammesse quote sostenitore o simili.

In conclusione si è stabilito di mantenere la quota attuale: 30 € l’anno e 20 € per coloro che hanno meno di trent’anni.

Altra discussione animata è stata quella riguardante la piattaforma per la didattica a distanza.
Una gestione da parte della segreteria dell’associazione comporta l’iscrizione degli allievi al Coordinamento, con il conseguente versamento della quota annuale e un aumento del costo per gli allievi.
Una gestione affidata ai singoli insegnanti non implicherebbe il doverli associare: il socio insegnante potrebbe gestire iscrizioni e quote in autonomia, versando un contributo per l’uso della piattaforma.

Dopo molti interventi e confronto d’idee siamo giunti alle votazioni con la preferenza per la prima opzione e diversi astenuti.

Molti si sono trattenuti ancora, per continuare a parlare con i tanti giunti da città diverse e lontane. Rita da Catania, Gianpaolo da Venezia, Agostina e Lidia da Milano, Monica, che non incontravamo da anni, da Bologna. Marisa, Livia, Patrizia e Daniela giunte il giorno prima per concedersi qualche giorno da turista. E il bel gruppetto che ha viaggiato da Roma a Prato alzandosi alle 5 del mattino, oltre ai soci toscani, giunti da diverse aree, più o meno vicine.

Una riunione fruttuosa, quindi, alla quale dovranno seguire progetti interessanti da realizzare assieme.

distretto tessile, lana rigenerala, Museo del Tessuto di Prato

Commento

  • I problemi tecnici sono sempre scogli che fanno impazzire vista anche la necessità di un’assemblea sia in presenza che on line, contemporaneamente.
    Mi ha colpito la sensazione di fiducia verso il gruppo direttivo e, in particolare verso Eva Basile, la nostra Presidente che ha sintetizzato con Power Point le attività svolte nel 2022 e le proposte in cantiere per questo 2023.
    Vi è stato un confronto a volte acceso sui quesiti sopra indicati ma alla fine si è votato assumendo delle decisioni che andranno attuate e verificate.
    La sfida che abbiamo di fronte sta nel collegare persone che sono fisicamente distanti in modo da realizzare ciò che indica proprio il nostro nome: Coordinamento con progetti in cui ognuno possa esprimere le sue competenze ma anche la sua specificità. Un grazie a tutte, tutti.

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