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Trame di terra e di cielo

Mostra a cura di Filatura di Fabiano al Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma,
piazza della Cancelleria dal 19 al 24 Aprile 2025.

La Filatura di Fabiano, a Montemurlo produce filati pregiati ed è impegnata nella ricerca e riscoperta delle lane e sete autoctone della Calabria ma al contempo amplia il suo progetto di far rinascere il territorio affiancando alle lane autoctone la fibra di alpaca proveniente dalle Ande sudamericane.

Per questo oggi si vuole introdurre l’allevamento di alpaca in Calabria che crea un filato morbido e forte dove innovazione e radicamento si coniugano tra loro. Ad oggi è stata recuperata la pecora nera portata nella Sila intorno all’anno mille dai monaci basiliani e in mostra c’è il cappello a cono nero di feltro con cui i pastori si riparavano dalle intemperie ma che li faceva apparire brutti ceffi da evitare .

Dopo una breve scalinata la mostra si snoda in quattro piccole sale dove sono state esposte sia opere pittoriche che opere tessili. Oltre le lane e gli attrezzi tessili quali arcolai e filarini, sparsi qua e la sono i pregiati soffici e caldissimi indumenti quali: maglioni vestiti, cappotti e giacche e ancora coperte e imbottite.

Nella prima sala sono stata attratta da una montagnola di lana che racchiudeva al suo interno delle piantine.
Il giovane Davide Balda mi ha spiegato che questo fa parte del progetto Tecnosuolo dove attraverso gli scarti tessili si crea un terreno ricco e capace di trattenere l’acqua così di far germinare e crescere il mondo vegetale. Un progetto rivolto a contrastare l’impatto ambientale dello smaltimento dell’industria tessile.

Nella seconda sala c’è un tappeto raffigurante Santa Margherita di Antiochia in lana di Alpaca, dai colori naturali, realizzata dalla Ritorcitura Fabiano che mi dicono si dovesse donare al Papa.

E’ nella terza sala che attrae la nostra Notte Stellata, purtroppo orfana delle sue due sorelle che la rendevano davvero speciale. Sulla parete di fronte abbiamo di Giuseppe Fabiano Trame di Terra e Cielo raffigurante i sette nemici del Cristianesimo citati da Dante secondo la profezia di Gioacchino da Fiore, realizzati in feltro e lana agugliata.

Nell’ultima sala oltre le pregiate opere orafe di Rocco Epifanio vi sono tre opere lavorate al computer e macchina da maglieria industriale, di giovani promettenti che lavorano nel campo della moda.

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