Anni Albers: Sul design
Il 27 ottobre 2023, presso il Polo delle Arti a Ravenna è stata presentata la traduzione in italiano di On design di Anni Albers, edito da Johan & Levi, Milano.
Coordinatore dell’incontro Alberto Giorgio Cassani Docente all’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna.
Sono intervenuti Maria Teresa Badalucco Avvocato di Diritto dell’Arte, portavoce in questa sede della casa editrice, appassionata promotrice di Anni Albers e dei suoi scritti, Stefano Mirti progettista, insegnante, direttore della Scuola Superiore di Arte Applicata di Milano e la sottoscritta in veste di “addetta ai lavori”.
Ha aperto l’incontro l’esecuzione delle Six Melodies for Violin and Keyboard, 1950 di John Cage, dedicate a Josef e Anni Albers da parte dell’Ensemble 20.21: Nicholas Scherzoso e Giulia Aurora Forlani, violini; Nicola Argelli, pianoforte
studenti del Conservatorio Statale “Giuseppe Verdi” di Ravenna
E’ avvenuta un po’ in sordina la traduzione di questa raccolta di testi di Anni Albers (Berlino,1899 – Orange CT, 1994), designer, tessitrice del mitico laboratorio di tessitura del Bauhaus, fondamentale punto di riferimento per chi studia i tessuti e pratica l’arte della tessitura, non solo come artigiana/o, ma anche come ricercatrice/ricercatore.
Sicuramente un testo innovativo e importante, che integra finalmente la letteratura presente in Italia sulla tessitura e il design del tessuto.
Gli articoli o discorsi preparati per lezioni o conferenze, introdotti da una prefazione di Nicholas Fox Weber, direttore della Josef and Anni Albers Foundation , ci aprono al pensiero illuminato di Anni, che ha preso forma e si è strutturato in cinquant’anni di attività attraverso una grande esperienza pratica, letture teoriche, filosofiche, viaggi di cui tanti in Sud America – dal periodo del Bauhaus di Weimar e Dessau fino agli anni ottanta del novecento negli Stati Uniti.
L’attualità del pensiero di Anni Albers è impressionante: sembra scritto oggi. La designer scrive della superiorità di un design anonimo e senza tempo, funzionale e non autoreferenziale; dell’importanza del confrontarsi, del misurarsi con il materiale. Insegna ai suoi studenti l’idea che i limiti esterni giovano all’immaginazione, promuove il valore dell’audacia e la convinzione che l’atto di creare sia l’emozione più intensa che si possa conoscere.
Non solo, sostiene che la figura del “nuovo” artigiano è un passaggio fondamentale della filiera della produzione tessile. Identifica l’artigiano come la figura indispensabile per approfondire e variare la conoscenza di materiali e tecniche.
“Ancora oggi i suoi scritti sul design e sull’arte della tessitura sono studiati nelle università di tutto il mondo e il suo insegnamento continua a essere un’inesauribile fonte di ispirazione”.
Al Black Mountain College, la scuola sperimentale nel North Carolina che aveva accolto i coniugi Albers in fuga dal nazismo, Anni Albers era solita ripetere ai suoi studenti: «Bisogna esplorare luoghi dove nessuno prima di noi è mai stato».
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