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Mese: Aprile 2015

Nel segno dei Medici Tesori sacri della collezione granducale

Ritratto di Cristina di  Lorena granduchessa di Toscana
Ritratto di Cristina di Lorena granduchessa di Toscana

All’ingresso della mostra “Nel segno dei Medici Tesori sacri della collezione granducale”, Firenze – Museo delle Cappelle Medicee, 21 aprile/3 novembre 2015, ci accolgono due ritratti di grandezza al vero e figura intera.

Riproducono Cristina di Lorena, granduchessa di Toscana (1589-1636) e Maria Maddalena d’Austria anch’essa granduchessa di Toscana (1608-1631).

Due granduchesse “pie e devote” che hanno contribuito in modo determinante alla raccolta dei tesori sacri: reliquiari, candelieri, sacre corone, croci, lampade e tanti altri ‘donativi’ destinati ai principali santuari mariani della Città e del Granducato.

Molti dei numerosi arredi devozionali eseguiti su commissione dei Medici sono ormai perduti, tuttavia gli esemplari sopravvissuti alla distruzione, qui riuniti insieme per la prima volta, testimoniano la straordinaria magnificenza di quelle committenze che fin dall’inizio della dinastia contraddistinguono la politica della casata nel segno di uno stretto rapporto tra interessi politici e fervore religioso.

I ritratti delle due granduchesse che ci accolgono all’ingresso sono stati eseguiti per la Serie Aulica, quella che raffigura

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Pittori per la musica – Primo Conti, 1935-1939

Primo Conti 1937 Otello, Iago
Primo Conti 1937 Otello, Iago

In collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, il Museo 900 ospiterà, a Firenze, dal 18 aprile al 19 luglio 2015 la mostra “Pittori per la musica – Primo Conti, 1935-1939”.  Si tratta di bozzetti per scenografie e studi originali di figurini per opere messe in scena dal Maggio Musicale Fiorentino. Realizzate nel primo ventennio di attività del teatro, tra il 1933 e i primi anni cinquanta, andranno ad arricchire la sezione del secondo piano dedicata alle testimonianze provenienti dallo stesso Archivio storico del Maggio Musicale.

Tra le prime collaborazioni instaurate con importanti artisti del tempo come Sironi e Casorati si trova quella con Giorgio De Chirico nei Puritani di Vincenzo Bellini che per la interpretazione visiva metafisica provocò nel pubblico

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L’ARTE DI FRANCESCO Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV secolo

 

1) Paliotto d’altare della chiesa dei Cordeliers di Tolosa: scene dell’infanzia e della passione di Cristo ed episodi della tradizione francescana.

Le vesti liturgiche che sono giunte fino a noi dai secoli intorno al mille ci lasciano ammirati per i profondi significati simbolici, per la complessità preziosità delle lavorazioni e per la ricchezza dei materiali impiegati. Per averne conferma basta pensare al piviale, per consuetudine definito casula di San Marco papa del VII-VIII secolo, conservato nell’abbazia di San Salvatore, ad Abbadia San Salvatore, uno straordinario sontuoso sciamito color porpora con disegno a rotae che incorniciano il simurgh il mitico animale persiano simbolo di buon augurio, e agli altrettanto straordinari e ancora più preziosi piviali ricamati con una tecnica raffinata definita opus anglicanum che possiamo ammirare in alcune località in Italia. Completi e ben conservati quello di Ascoli Piceno (il duecentesco piviale di Niccolò IV) e quello di Pienza (più tardo e donato alla sua città d’origine da Pio II).

Le conoscenze su paramenti liturgici così antichi e preziosi si possono arricchire, dal 31 marzo all’11 ottobre 2015, visitando la mostra

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IL MEDIOEVO IN VIAGGIO

Leriano e Laureola: il perdono del re. Lana e seta 1515-1530 circa. Nord della Francia
Leriano e Laureola: il perdono del re. Lana e seta 1515-1530 circa. Nord della Francia

Se pensiamo ad un mondo senza treni, senza aeroplani, senza automobili, senza autostrade, immaginiamo un’umanità ferma o con viaggi limitati in terre confinanti. La mostra Il medioevo in viaggio, aperta fino al 21 giugno 2015, Museo Nazionale del Bargello-Firenze, dimostra invece che, anche in assenza di tutti i comodi e veloci mezzi di trasporto oggi a nostra disposizione, l’uomo si è sempre mosso e ha raggiunto non solo i territori confinanti con i suoi, ma anche località molto lontane. Tutto questo è accaduto nei secoli a noi più vicini ma anche nella più lontana antichità. Ce lo conferma lo studioso W. Torbrugger nell’Arte europea delle origini il quale a proposito della preistoria scrive che le conoscenze “… sono condizionate, dalla cultura materiale, oltre che dai rapporti commerciali e dall’esempio di gruppi vicini o con cui si hanno contatti giunti a un diverso stadio di civiltà”. Del resto, per avere un’idea di quanto l’uomo ha viaggiato, basta ricordare, in epoca storica, i conflitti per la conquista dei vasti imperi in occidente come in oriente, la Via della seta che ha permesso di far circolare le merci dall’estremo est all’estremo ovest del mondo allora conosciuto, i viaggi dei religiosi missionari in terre lontane, il lungo itinerario percorso da

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