Pensare la natura
Trame a Corte, mostra-concorso dedicata quest’anno ad una riflessione sui temi della speranza e dell’ecologia, mostra i lavori di sessantuno diversi artisti, italiani e non, con opere giunte da Cile, India e Canada o dalle più vicine Polonia e Germania.
Un tema sentito, quindi, affrontato sotto molteplici punti di vista, usando tecniche tessili elaborate e combinate, in più casi, in modo molto personale.
Usano materiali di risulta Annacarla Scanu, Laura Guilda Grote e Francisca Henneman, trasfigurando, quest’ultima, degli scarti industriali in gomma in una misteriosa forma organica.
Esplorano o forse si rifugiano in un’incantata osservazione della vita vegetale Irma Fava, Rita Delfino, il duo DAMSS e Gilda Cefariello Grosso, nel suo I colori della terra.
Più inquietanti e critiche le visioni di Tiziana Contu e Cristina Ghiglia, entrambe perfettamente padrone del mezzo espressivo scelto per articolare la propria opera.
Forme organiche e vitali emergono dal feltro aggregato ad altri materiali nei lavori di Lara Caputo e Cinzia Li Volsi. Caputo ha modellato una grande forma cava che contiene e protegge una piuma d’uccello titolandola Reincanto: custodire la fragilità. Li Volsi nel suo Mirabilia Naturae, ha plasmato della lana bianca in una piccola concrezione, quasi un corallo, forma di vita essenziale e testarda, nella sua lenta crescita .
Segni di scrittura tracciati col piedino dello zigzag in Sii rispetto di Patrizia Girlanda o ricamati in larghe lettere dalla grafia essenziale, infantile, in Tracce di Marisa Iotti, una scrittura che affonda nell’essenza del nostro essere.
Valentina Birolo recupera dei fogli di giornale e sostituisce le effimere cronache con fitte filze colorate in una scrittura variopinta, poggiandoli e cucendoli a strati. Quasi a citare Braque o a ricreare l’improvvisata coperta che scalda il sonno di quell’umanità sconfitta e marginale che vive negli interstizi delle nostre città.
Lavori che descrivono sentimenti, visioni, esprimono idee, testimoniano ansie e che saranno in mostra al piano nobile della Rocca Sanvitale di Sala Baganza, fino al 19 settembre.
L’inaugurazione, per evidenti motivi legati alla pandemia, è stata un po’ meno affollata rispetto agli anni passati, ma come vuole tradizione si è conclusa con una cena in cui, dopo tutto questo tempo, abbiamo potuto vederci e parlarci.
L’impegno dell’Associazione Arcadia e la generosa ospitalità di Antonia e della sua famiglia arricchiscono l’evento anno dopo anno: sono una delle chiavi del suo successo.
Gianpaolo Dal Maso
Una mostra che permette di avvicinarsi alle diverse tecniche utilizzate dalle artiste ma anche alle emozioni che esprimono nei loro lavori. Contribuisce quindi alla crescita individuale ma anche artistica viste le contaminazioni e gli influssi che vi confluiscono. Un allestimento molto curato in cui era presente una breve presentazione di ogni opera.
Nel catalogo, oltre alle foto delle opere, la biografia delle autrici.
Eva Basile
… e degli autori!
Gianpaolo Dal Maso
Su profilo Facebook di Antonia Sorsoli: https://www.facebook.com/antonia.sorsoli le artiste premiate con le foto delle loro opere.