Mostra di Ghersi a Roma
La mostra personale di Lucidano Ghersi Tessere in grande, Tessere tutto è stata inaugurata ieri 9 febbraio presso il St.Stephen’s Cultural Center Foundation in Viale Aventino, 17 a Roma, alla presenza di un pubblico attento di appassionati ed addetti.
“ Nella sua lunga carriera, Luciano Ghersi ha tessuto di tutto: lana, seta, canapa, oro, ferri vecchi, antiche pagine, filo spinato. Oltre al corpo e alla macchina, che resta sempre un telaio a mano, pure la materia prima ha la sua parte nei segni della tessitura.
Le opere presentate a Roma sono sostanzialmente arazzi da appendere a muro e hanno dimensioni varie, da 12 cm a 3 metri ed oltre. Questi mini e maxi arazzi sono realizzati soprattutto con materiali di recupero: carta di libri antichi, stoffe pregiate e campionari di alta moda, imballaggi di plastica, reti da pesca, calzerotti di lana, cravatte e ferri vecchi. Ormai è una moda, ma Ghersi ricicla i rifiuti di plastica da quasi 20 anni ed oggi è preoccupato per la prossima estinzione del polietilene.“
Invitato dai presenti ad introdurre personalmente la mostra ha informato, nel suo gramelot inglese colorito ma comprensibile, circa il suo modo di vedere il lavoro del tessitore e dell’artista. All’ingresso della sala sono affissi dei pannelli fotografici che lo mostrano intento alla tessitura su diversi telai, quello verticale da tappeti e quello contadino orizzontale. Da qui ha preso spunto per descrivere il diverso modo di operare, per aggiunta di punti – o di pixel , come ha spiegato con una similitudine comprensibile a tutti – o per aggiunta di righe orizzontali e come la figurazione nasca dal modo di procedere nel lavoro, piuttosto che da un progetto precostituito.
Mostra aperta dal 10 al 17 febbraio e dal 27 febbraio al 2 marzo
Più informazioni su http://porchiano.blogspot.com/
Commenti (7)
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“Checche’” ne possa dire il Maestro il risultato di questa Mostra credo sia pure Poesia.
Ho avuto anch’io l’occasione di visitare la mostra di Luciano Ghersi e devo dire che è davvero originale e stupefacente. Suggerisco a chiunque possa (sopratutto ai romani per i quali sono rarissime le occasioni di esposizioni di tessuti e intrecci… sono più specializzati in trame di altro tipo!), di andare a fare una capatina allo spazio espositivo in viale Aventino 17 (M Circo Massimo). Si rimane davvero incantati dall’ingegno e dal valore che il materiale acquista nella sua forma, lontano dalla funzione a cui siamo generalmente abituati. ù
Faccio i miei più sentiti complimenti al signor Luciano Ghersi per le sue capacità tecniche e per la sua immaginazione creativa.
Saluti
Chiedo gentilmente a Tania di specificare meglio, e non semplicemente alludere, quali sarebbero le trame in cui sarebbero specializzati i romani. Grazie.
Ciao Cielo,
credo che le trame romane sia quelle del ‘palazzo’ o meglio dei tanti ‘palazzi’ che conosciamo tutti e che Tania, da romana, deve sopportare anche più di noi che abitiamo altrove.
ho conosciuto il Sommo Ghersi anni addietro a Chieri quando mi aveva “sconvolto” guardando la sua sedia con la seduta tessuta di filo spinato. Ho capito che non era un uomo qualunque ma un grande che in ogni opera ci dà da pensare. Dire che è un grande è dire poco, gli sono riconoscente per tutte le molteplici e ricche sensazioni che mi dà guardando le sue opere.
“Fare della propria vita un’opera d’arte”.
Ho anch’io conosciuto Ghersi a Chieri in mostra e poi a Collegno di persona, cosa dire di Lui ? Che una matto davvero geniale e simpaticissimo!