Il mio percorso di ricerca di senso di me e del mio passaggio sulla Terra al di là dei ruoli imposti per nascita o per destino mi ha portato, fra l’altro, a mettere le mani nella lana direttamente dalla pecora al filo.
Negli ultimi 15 anni ho frequentato molto pecore, pastore, lanaiole, filatrici, tessitrici e tintore. Si è trattato di un percorso strettamente intrecciato al mio impegno riguardo alla sostenibilità del mio stile di vita che ha dovuto mettere in discussione anche dove e come mi procuro il vestiario e in generale i prodotti tessili.
Seguendo questa traccia nel 2017 ho aperto uno spazio di condivisione, rifugio e accoglienza per donne chiamato La Casa delle Streghe che da allora ha ospitato tantissime iniziative legate, soprattutto, alla diffusione di stili di vita sostenibili e che è stato il fulcro intorno a cui nel 2020 è nata, in collaborazione con il Coordinamento Tessitori, la Scuola Estiva di lavorazione di lane locali.
Ora alla Casa c’è un telaio a otto licci e tutto il necessario per la lavorazione della lana dalla pecora al filo al tessuto al feltro e ogni anno la prima metà del mese di luglio (e anche in altre date decise via via) la Casa è aperta per chi vuole sperimentarsi nelle arti tessili.
Il lavoro con cui mi guadagno da vivere è un altro. Questo spazio lo tengo aperto per rispettare una promessa e ringraziare per un grande dono ricevuto.